CERCHI EMPATICI Un cerchio empatico è un processo di dialogo strutturato molto semplice, basato sull'ascolto attivo reciproco, in modo da assicurarsi che ogni persona si senta ascoltata fino ad esserne soddisfatta. In pratica ci sono un Parlante e un Ascoltatore. L'ascoltatore ripete, anche riformulando, quanto detto dal Parlante, finché quest'ultimo è soddisfatto e si sente pienamente ascoltato. A quel punto, l'Ascoltatore diventa a sua volta Parlante e sceglie un altro membro del cerchio affinché sia il suo ascoltatore. Il Cerchio Empatico è davvero un dialogo diverso dal solito. Il fatto che l'Ascoltatore debba ripete quanto detto dal Parlante, forza l'Ascoltatore a "spegnere" il suo dialogo interno, e ad ascoltare davvero quanto detto dall'altra persona. Infatti se mentre l'altra persona parla l'Ascoltatore pensa a cosa rispondere, non sarà poi in grado di riflettere accuratamente quanto detto dal Parlante. E poiché l'Ascoltatore deve ascoltare e poi rispecchiare, quando è il suo turno di parlare, non avrà pensato in anticipo a cosa dire. Questo può condurre la conversazione in direzioni inaspettate. La struttura del Cerchio Empatico fa in modo che nessuno possa interrompere o dominare la conversazione. E questo fa una grande differenza. Istruzioni Il gruppo idealmente dovrebbe essere di 3-5 partecipanti. Se si è di più, sarebbe meglio dividersi in più gruppi. I ruoli sono quelli di Parlante, Ascoltatore Attivo e Ascoltatore Passivo. Il gruppo definisce un tempo di parola massimo per ogni Parlante (di solito 3-5 minuti). Il gruppo decide quanto durerà il Cerchio Empatico (consigliata una durata minima di 2 ore). Il gruppo può decidere di orientare la discussione su un certo tema o di avere una domanda di partenza. Parlante: Sceglie un membro del gruppo, che diventa il suo Ascoltatore Attivo. Riceve piena attenzione dai membri del cerchio. Nell'arco del tempo a sua disposizione, parla finché non si sente pienamente ascoltato. Fa pause frequenti in modo da permettere all'Ascoltatore Attivo di rispecchiare quanto detto. Cerca di aiutare l'Ascoltatore Attivo ad ascoltarlo in modo soddisfacente. Conclude con una frase tipo "Mi sento pienamente ascoltato" per indicare che ha finito e che è il giunto per dell'Ascoltare Attivo il momento di parlare. Ascoltatore Attivo: Accompagna e segue il Parlante nel suo viaggio interiore, non lo guida. Controlla di aver capito bene quello che vuole dire il Parlante, per esempio riflettendo, riassumendo o parafrasando quanto detto dal Parlante. Si concentra sul significato di quanto detto dal Parlante, più che sulle proprie interpretazioni. Evita di fare domande, giudicare, analizzare, fare diagnosi, simpatizzare, fare distinguo o dare consigli. Può chiedere al Parlante di fare una pausa per poter restituire quanto ascoltato fino a quel momento. Si rilassa e fa del suo meglio. Cerca semplicemente di far sentire il Parlante ascoltato in modo soddisfacente. Non viene a sua volta giudicato dal gruppo. Se il Parlante non si sente ascoltato in modo soddisfacente, può ripetere il suo discorso e l'Ascoltatore Attivo può riprovare a ripeterlo di nuovo finché il Parlante non si sente soddisfatto. Quando è il suo turno, dice quello che vuole e come vuole (non ci deve essere per forza continuità con quanto detto dal Parlante precedente). Ascoltatore passivo: Ascolta e resta in presenza con atteggiamento non giudicante durante l'ascolto empatico tra il Parlante e l'Ascoltatore Attivo. A sua volta avrà presto la possibilità di parlare ed essere ascoltato. A volte è utile annotarsi delle idee che emergono dentro di sé o nel corso della conversazione. Aiuta a monitorare il processo in modo che i vari passaggi, e i tempi, siano rispettati. Fonti: http://www.empathycircle.com/what-is-an-empathy-circle Empathy tent